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Tono muscolare la postura è una forma di linguaggio corporeo

Tono muscolare la postura è una forma di linguaggio corporeo

La postura è una forma di linguaggio corporeo, ognuno si muove come si sente, ad esempio una persona stanca e avvilita presenta le spalle cadenti, il dorso incurvato e il collo depresso, dunque una postura risulta dall’interazione delle strutture anatomico-meccanico, neurofisiologico, psicomotoria ed emozionale evidenziandosi con il tono muscolare.

La forza di gravità ha la sua importanza sul tono muscolare, perché stimola la sensibilità propriocettive che a sua volta stimola il SNC a contrarre modicamente tutta la muscolatura scheletrica (riflesso miotatico) anche in assenza di movimento.

L’equilibrio tra la forza di gravità e la contrazione muscolare non richiede molto consumo di energia, quando questo equilibrio viene modificato come quando ad esempio si solleva un peso, quindi quando ci si muove o si fa uno sforzo fisico, il consumo di energia aumenta.

Il tono è distribuito in modo diverso nei diversi gruppi muscolari ed è maggiore nei muscoli estensori, cui spetta in modo preminente la funzione antigravità, la particolare distribuzione del tono muscolare nei diversi muscoli determina il normale atteggiamento degli arti e del tronco, cioè corporea.

L’attività tonica è sostenuta da impulsi motori a bassa frequenza e non si accompagna ad un apprezzabile affaticamento muscolare.

Il tono muscolare in condizioni fisiologiche si riduce nel sonno, in condizioni patologiche si riduce per ipotonia o si accentua per ipertonia.

Morfologia muscolare

La morfologia del muscolo è condizionata dalla meccanica muscolo articolare.

Ad esempio un muscolo che lavora in condizione isometrica, cioè con assenza di spostamento articolare come quando spingiamo con le braccia tese contro un muro, le leve scheletriche compiono movimenti lenti e di scarsa ampiezza, con questo tipo di contrazione muscolare nel tempo si ha un aumento del volume sarcoplasmatico (o reticolo endoplasmatico della cellula muscolare) incrementando notevolmente la potenza muscolare.

Se invece il muscolo lavora prevalentemente in contrazione isotonica (spostamento dei capi articolari capaci di muovere il corpo) con movimenti ampi e rapidi il volume sarcoplasmatico diminuisce moltissimo e il muscolo determinerà movimenti elastici e rapidi.

Esistono diversi tipi di contrazione isotoniche, concentriche (in accorciamento), eccentriche (in allungamento) isocinetiche (velocità di movimento costante) la legge Borelli-Weber-Fick ci dice che l’ampiezza del movimento condiziona la lunghezza del ventre muscolare e viceversa.

Più un muscolo è contratto concentricamente, esempio facendo un sollevamento pesi, maggiore è la potenza più l’ampiezza articolare sarà limitata.

Mentre più il muscolo è contratto eccentricamente e meno sarà potente e maggiore sarà l’ampiezza articolare.

Quando ci troviamo di fronte a posture scorrette si possono notare gruppi muscolari troppo tonici e quelli antagonisti troppo allungati così da scompensare la struttura armonica e ottimale dell’individuo.

Applicando la legge dell’innervazione reciproca di Sherrington per la quale quando un muscolo si contrae il suo antagonista si rilascia possiamo dedurre che per ritrarre un muscolo o un gruppo muscolare troppo allungato occorre farlo lavorare in accorciamento completo e in allungamento incompleto con contrazioni concentriche.

Al contrario quando un muscolo o un gruppo muscolare troppo contratto, occorre farlo lavorare in allungamento completo e in accorciamento incompleto con contrazioni eccentriche di poca ampiezza.

Prendiamo come esempio il muscolo brachiale anteriore, muscolo monoarticolare che agisce sull’articolazione del gomito provocandone la flessione e il muscolo tricipite brachiale estensore del gomito dunque antagonista al precedente.

Nel caso in cui il brachiale anteriore fosse eccessivamente allungato per ritrarlo occorre fare esercizi di allungamento incompleto e di accorciamento completo.

Al contrario quando è troppo contratto occorre far compiere al muscolo esercizi di accorciamento completo e di allungamento incompleto.